Medaglie e sorrisi per Lorenzo Congiu, campione “speciale” ad Abu Dhabi: “Ma Cagliari rimane fantastica”

LE BELLE STORIE DEI SARDI CHE NON SI ARRENDONO – Vent’anni, Lorenzo è il ragazzo del team della Special Olympics che ha conquistato un oro e tre bronzi sbaragliando migliaia di atleti di tutto il mondo ai Giochi Mondiali negli Emirati Arabi Uniti: “Grazie a tutti, voglio continuare a vincere”. La gioia della mamma Cristina Angioni: “Finalmente la giusta inclusione per i nostri ragazzi”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ad Abu Dhabi ha sorpreso davvero tutti, facendo incetta di medaglie: un oro e tre bronzi, superstar della ginnastica artistica. Lorenzo Congiu, 20enne di Maracalagonis, affetto dalla sindrome di Down, è raggiante: “Spero di vincere ancora tante altre medaglie, la ginnastica è il mio hobby principale”, dice, mentre mostra orgoglioso la coppa conquistata. “Ringrazio tutti, ma proprio tutti: il preside e tutti quelli della mia scuola, il De Sanctis-Deledda, la mia associazione Special Olympics e la sua presidentessa Stefania Rosas, in tanti mi hanno sempre supportato”. Più bella Abu Dhabi o Cagliari? “Tutte e due”, dice, sorridendo. Poi, a video intervista finita, confessa che “Cagliari rimane una città fantastica”. Lorenzo è schietto e sincero, sa che i suoi risultati sportivi sono finiti alla ribalta nazionale. Tra pochi mesi arriverà il diploma, un’altra bella e importante vittoria. E, per la sua visita alla nostra redazione, il campioncino sardo della ginnastica artistica ha scelto, ovviamente, un completo sportivo.

Sorride ed è felice, accanto a lui, la madre, Cristina Angioni. Sessant’anni, lavoratrice all’Aias, ha fatto migliaia di chilometri pur di stare vicino a suo figlio durante le gare a pochi passi dal golfo Persico: “Abu Dhabi è una città molto accogliente, l’emozione della convocazione di mio figlio ai giochi la conserverò per sempre dentro il mio cuore. È bellissimo vedere che, finalmente, si sta facendo la vera inclusione dei ragazzi come il mio Lorenzo. Anche se molti non conoscono ancora determinate realtà e sono diffidenti, qualcosa comunque si sta muovendo. Il primo passo lo devono sempre fare le famiglie, poi tocca al mondo della scuola e alla società”, osserva la donna. Intanto, Lorenzo guarda le tante e “pesanti” – sia sotto l’aspetto della conquista che sotto quello del peso – medaglie, poggiate sopra uno dei nostri tavoli. Ognuna brilla, proprio come i suoi occhi.